1 aprile 2007
Non se ne pole più....
Breve storia del "Pastore tedesco" e dei suoi cuccioli
Garibaldi chiamava PIONONO uno dei suoi somari, il più ottuso di tutti.
Non vorrei mai arrivare ad agire come il Generale, ma la tentazione è sempre più forte.
Il pastore tedesco (per chi non lo avesse capito è Benedetto XVI) è una grande mente; ho letto con vero piacere il discorso di Ratisbona e mi inchino di fronte alla sua cultura e alla sua chiave di lettura del mondo e del rapporto (io dico conflitto) fra fede e ragione.
Ma la Chiesa è fatta di uomini che, come il Pastore tedesco, predicano bene ma finiscono per razzolare male.
La mia critica è presto detta.
Nella mia concezione del mondo, in testa alle necessità dell'uomo c'è la libertà.
Prima ancora che alla proprietà, al diritto al lavoro, l'uomo dovrebbe tendere ad una sempre maggiore libertà.
Libertà di agire, di pensare, di dissentire.
Libertà è movimento anche delle idee e dei costumi.
Anche la morale cambia, magari in maniera improvvisa e caotica.
I valori, l'etica, vanno invece preservati.
Personalmente penso che la Chiesa, principalmente per preservare se stessa, tenda a fare volutamente confusione fra morale ed etica.
Ciò che è moralmente sconveniente è eticamente riprovevole.
Dire che approvare i DICO oggi, potrebbe domani portare ad approvare la pedofilia è esattamente la prova di questa confusione.
La convivenza fra due omosessuali è un fatto che compete alla morale.
La pedofilia compete all'etica.
C'è una barriera netta fra le due attitudini (l'omosessualità e la pedofilia) e questa confusione voluta non è molto dissimile dal rivalersi dell'ignoranza del contadino che fino a poche decine di anni fa ha fatto la fortuna di tanti preti.
Che relazione può esserci fra pedofilia e convivenza fra omosessuali se non quella legata alla componente sessuale ?
Come dire che c'è relazione fra il cannibale e l'amante della bistecca: è un orribile confusione che non fa onore a nessuno.
In ogni caso a parte la confusione scientemente instillata dalle gerarchie, c'è, e ritorno al tema a me caro, il tema della libertà.
Uno Stato che consente a due uomini o due donne, di unirsi in matrimonio, è uno stato più libero di uno che non lo consente.
Uno stato siffatto non mette a repentaglio il matrimonio così caro al Vaticano: nè ora nè domani.
Una nazione, come l'Italia del 2007, una nazione con una classe politica come la nostra, mi fa purtroppo rimpiangere il passato e mi fa preoccupare per il mio futuro.
La differenza fra l'Italia e un qualunque paese musulmano, uno qualunque di quelli dove la distanza fra religione e politica è irrisoria, si è secondo me ridotta.
Non è un giudizio ma una constatazione di fatto.
E allora, senza rancore, senza rabbia dico (DICO): abbasso il Concordato, evviva Porta Pia, evviva il 20 settembre, evviva la repubblica italiana.
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