16 dicembre 2009
In attesa di una politica che non arriva....
Cittadine e cittadini di queste fantastiche terre.
Noi che siamo spesso divisi in consorterie, fazioni, contrade, bandiere.
Noi, tutti, nessuno escluso, che troviamo nelle sottigliezze, nella cruna dell'ago, nelle sfumature, la ragione per contraddire, per dubitare, per combattere.
Noi, tutti, nessuno escluso, che guardiamo alla nostra storia, prossima o remota, con occhi troppo diversi per trovare in essa una ragione di sincera unione.
Noi, oggi, dobbiamo stringerci intorno ad un uomo che abbiamo combattuto ieri e combatteremo domani.
Le cui idee non ci sono mai piaciute.
Non la sua idea di Italia.
Non la sua idea di noi, uomini e donne che fanno del riformismo e della cultura della uguaglianza l'essenza del proprio agire.
Nè la sua idea della donna e della democrazia.
Ma quest'uomo oggi è, non dimentichiamolo, il nostro Presidente del Consiglio.
Un uomo cioè investito dal voto della maggioranza degli italiani e che ha il diritto di governare.
Ha il diritto di concretizzare le sue idee, se ne ha di buone e valide.
Di provare a dare un futuro migliore ai nostri figli, cosa di cui sinceramente dubitiamo.
Quest'uomo che, insieme al suo governo, tenta ogni giorno di svuotare di senso il parlamento, supremo centro della politica nazionale.
Ma quest'uomo oggi è, lo ribadiamo, il nostro Presidente del Consiglio.
E intorno a lui oggi noi siamo, ad affermare la democrazia, ad affermare il dovere che la discussione pur aspra e dura sia sempre improntata al confronto e mai alla violenza.
Noi domani saremo in piazza, nelle aule dei nostri consigli comunali, nei luoghi di lavoro a portare avanti la nostra idea di un'Italia diversa e più giusta, cosa in cui crediamo fermamente e con sempre maggiore convinzione.
Domani la nostra opposizione sarà ancora più dura, le nostre idee ancora più salde.
Il nostro senso di uguaglianza fra tutti noi ci porterà a contrastare con maggiore veemenza ogni tentativo di scardinare la Costituzione.
Ma oggi è il giorno della Solidarietà e a quest'uomo, al nostro Presidente, va il nostro saluto unito al nostro sincero augurio di una pronta guarigione.
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